Quando si parla di pianificazione strategica, la maggior parte delle persone pensa alle grandi multinazionali con organigrammi infiniti e manager specializzati. Ma la verità è che anche le piccole realtà, con team di 4 o 10 persone, hanno bisogno di una strategia ben formalizzata per raggiungere obiettivi chiari e mantenere alta la motivazione nel lungo periodo.
In questo post vedremo alcuni errori comuni che spesso emergono nelle piccole aziende (e che ho visto ripetersi diverse volte!), insieme a qualche consiglio pratico su come evitarli. Approcci come Hoshin Kanri, OKR (Objectives and Key Results) e Le 4 Discipline dell’Execution possono infatti integrarsi alla grande anche in contesti di piccole dimensioni e diventare la bussola per trasformare le ambizioni in risultati tangibili.
1. Non formalizzare la strategia
Errore:
L’errore più diffuso in assoluto – e il più pericoloso – è quello di non dare forma scritta alla strategia. Spesso si pensa “siamo solo in 5, ci capiamo a voce”, oppure “ci basta un’idea di massima”. In realtà, quando mancano documenti e momenti strutturati di confronto, non c’è un vero allineamento sul “cosa” e “come” fare. E alla fine si brancola nel buio o si riparte ogni volta da zero.
Come evitarlo:
Il primo passo è metterlo nero su bianco, anche in modo semplice. Prenditi il tempo per scrivere (anche una paginetta!) mission, obiettivi di medio-lungo termine e i passaggi principali per raggiungerli. Non devi creare un dossier di 100 pagine: bastano poche slide o un documento condiviso, dove tutti possano accedere e contribuire. Usa formati agili come le metodologie OKR, che ti aiutano a definire obiettivi e risultati chiave in modo sintetico e misurabile.
2. Definire obiettivi vaghi e troppo alti
Errore:
Quante volte capita di dire: “Vogliamo raddoppiare il fatturato!” oppure “Vogliamo innovare il settore!”… ma senza avere idea di quali risultati servono davvero. Gli obiettivi vaghi non si traducono in azioni concrete, mentre quelli eccessivamente ambiziosi rischiano di lasciare il team scoraggiato prima ancora di iniziare.
Come evitarlo:
Prova a scomporre i macro-obiettivi in traguardi più piccoli, specifici e realizzabili, con scadenze realistiche. Nel sistema Hoshin Kanri, ad esempio, si definisce la “stella polare” (big goal) e la si suddivide in step e target annuali, trimestrali e mensili. Allo stesso modo, le 4 Discipline dell’Execution invitano a focalizzarsi su poche (ma buone) priorità, per non disperdere le energie su mille fronti contemporaneamente.
3. Non allineare la strategia con il team
Errore:
Spesso la strategia rimane confinata nelle menti di una o due persone (di solito i founder) e il resto del gruppo va un po’ per conto proprio. È un meccanismo pericoloso perché genera confusione (“Di cosa ci stiamo occupando, esattamente?”) e mancanza di coinvolgimento (“Perché devo impegnarmi se non so dove stiamo andando?”).
Come evitarlo:
Il segreto è coinvolgere tutti sin dall’inizio. Dedica un momento (anche informale) per spiegare la visione e raccogliere input e feedback. Nelle aziende piccole si può fare una riunione di 2-3 ore, dove si condivide il quadro generale e si fa brainstorming sulle possibili azioni. Avere un piano di comunicazione interno anche minimal – con aggiornamenti periodici, brevi meeting di allineamento, scambio di feedback – aiuta moltissimo a mantenere la rotta e motivare il gruppo.
4. Trascurare l’esecuzione quotidiana
Errore:
Dopo aver definito obiettivi grandiosi e progetti ambiziosi, a volte ci si dimentica di tradurre tutto in attività specifiche, cioè chi fa cosa, entro quando e con quali indicatori di successo. Senza un legame concreto tra strategia e operatività, la pianificazione rimane… sulla carta.
Come evitarlo:
Le metodologie che uso io – un mix di Hoshin Kanri, OKR e 4 Discipline dell’Execution – funzionano perché insistono sull’importanza delle azioni quotidiane. L’idea è:
- Definire gli obiettivi (livello strategico)
- Scomporli in passi misurabili (livello tattico)
- Assegnare responsabilità e scadenze (livello operativo)
Le 4 Discipline dell’Execution, per esempio, prevedono la definizione di lead measures (indicatori anticipatori) e scoreboard visuali, dove è chiarissimo chi deve fare cosa e quali metriche tenere sotto controllo giorno per giorno.
5. Non misurare e non aggiustare la rotta
Errore:
Un altro classico errore è non monitorare regolarmente i progressi e aspettare la fine del trimestre o dell’anno per tirare le somme. In questo modo, se c’è qualcosa che non va, ci si accorge troppo tardi e si perde tempo prezioso.
Come evitarlo:
Prevedi nel tuo calendario aziendale dei momenti di review più frequenti – ad esempio, una mini-riunione settimanale e una più approfondita mensile o trimestrale – per verificare gli indicatori chiave. Se vedi che qualcosa sta deragliando, intervieni subito: modifica gli obiettivi se necessario, ridistribuisci le responsabilità, o cerca soluzioni alternative. La strategia non è un blocco di marmo: è un organismo vivo che va curato e aggiornato.
6. Non festeggiare i piccoli successi
Errore:
Infine, capita di sottovalutare l’impatto positivo del celebrare i risultati, soprattutto i piccoli traguardi. Invece, riconoscere gli sforzi e le vittorie parziali tiene alto l’entusiasmo del team e dimostra che il piano strategico sta portando benefici concreti.
Come evitarlo:
Programma dei check-point in cui fermarti con la squadra per condividere i progressi, evidenziare i successi e magari anche concedersi un piccolo premio (che sia una colazione pagata, un happy hour o un messaggio di apprezzamento su Slack). Questi momenti sono preziosi per consolidare la cultura aziendale e ricordare a tutti perché ci si è messi in gioco.
Conclusioni: pianificazione strategica su misura per i team piccoli
Quando parlo di “strategie”, non mi riferisco a documenti di decine di pagine destinati a impolverarsi su una scrivania. Parlo di un sistema pratico, capace di unire la visione a lungo termine con l’esecuzione di tutti i giorni. Anche (e forse soprattutto) per i piccoli team, la chiarezza sugli obiettivi e un metodo di monitoraggio costante possono fare la differenza tra crescere e ristagnare.
Hoshin Kanri ti aiuta a guardare lontano, puntando la bussola su una “stella polare” e allineando ogni livello dell’azienda. Gli OKR ti permettono di definire obiettivi sfidanti ma misurabili, mantenendo tutti concentrati su ciò che conta davvero. E le 4 Discipline dell’Execution fanno sì che ogni giorno si compia un passo in avanti, senza perdersi per strada.
Ricorda: piccolo non significa “meno ambizioso”. Con una buona pianificazione strategica, anche un team di 4 persone può ottenere risultati che sembrano fuori portata. L’importante è non lasciare tutto al caso e costruire, passo dopo passo, un percorso in cui ogni membro sappia esattamente dove stiamo andando e come possiamo arrivarci.
Hai già formalizzato la tua strategia? Fai un rapido check: scrivi su un foglio i tuoi tre obiettivi principali, i relativi indicatori di successo e le azioni concrete da intraprendere. Se qualcosa non è chiaro, è il momento di rivedere e condividere con tutto il tuo team! E se hai dubbi o vuoi scambiare opinioni su Hoshin Kanri, OKR o le 4 Discipline dell’Execution, lascia un commento o mandami un messaggio: costruire la strada verso il futuro si fa meglio… insieme!